Premessa
I
materiali, le tecniche di costruzione, le finiture e gli arredamenti hanno subito
negli ultimi cinquant'anni un'enorme trasformazione. L'industria ci ha fornito
prodotti sempre più funzionali e pratici ma, dietro a questa promessa
di maggior benessere, spesso si nasconde l'insidia. Molti pigmenti, filmogeni
di copertura, collanti, plastiche e gomme, nonché la maggior parte dei
detergenti che si trovano comunemente in commercio derivano in qualche misura
dal petrolio. Pur avendo il vantaggio di un basso costo di realizzo e della
facilità di produzione talvolta sono -per così dire- " poco
raccomandabili". In alcuni casi si tratta
di veri e propri "pericoli" per la salute e fonte di danni per l'ambiente.
Il polivinilcloruro (PVC) è cancerogeno e teratogeno (può indurre aborti e malformazioni nel feto) nel caso in cui, degradato, rilasci il monomero. Viene utilizzato in edilizia (oltre che in numerosi altri settori) per produrre alcuni tipi di cavi, isolanti, guaine e pavimenti. Anche il polistirene (o polistirolo) che di per sé non è tossico può diventarlo nel caso di rilascio del monomero. Il polistirene è usato tra l'altro come isolante (nonché talvolta per bicchierini usa e getta del caffè). Composti aromatici come il toluene e gli xileni, comunemente usati come solventi, sono "in sospetto" di cancerogenicità. Alcuni adesivi sintetici (adoperati ad esempio su legno) contengono composti a basso peso molecolare che, degradati, tendono a diventare volatili risultando dannosi per l'uomo (possono essere respirati) e inquinanti per l'ambiente. Stessa cosa si può dire di certi plastificanti (gli ftalati) che si trovano in vari manufatti: dall'interno delle automobili ai giochi per bambini. Inoltre per taluni interventi di recupero e restauro vengono usati prodotti che contengono metalli pesanti, notoriamente tossici (cancerogeni).
Molte materie plastiche sono inquinanti se non smaltite nel modo adeguato. Il riciclo pone ancora dei problemi sia tecnologici che economici: solo temperature molto elevate o un selezionamento assolutamente scrupoloso dei componenti evita l'emissione di diossina e, a oggi, rimane più conveniente produrre polimeri piuttosto che riciclarli.
Infine è necessario ricordare che l'edilizia del passato recente, operando all'insegna della "velocità" di realizzazione e dell' "economicità", spesso con poca attenzione alle conseguenze indirette del lavoro svolto, ha introdotto nelle nostre case materiali che, oltre a non tutelare la salute di chi vi vive, non danno neppure prestazioni soddisfacenti su lunghi periodi (si alterano con facilità perdendo le caratteristiche fisiche e meccaniche iniziali - elasticità, resistenza, trasparenza, etc...-).
Progetto Verde offre e propone soluzioni diverse,
nella convinzione che benessere e salute
siano inscindibili da uno stile di vita a minor impatto ambientale
e dalla ricerca di modalità, tecnologie e metodologie nuove (pur quando antiche) per realizzarlo.